All'interno del BIM è molto importante comprendere, anche strategicamente, la differenza tra file cosiddetti "nativi" e i file aperti IFC. Ogni software authoring, ovvero un sotware che consente di realizzare un modello BIM nella disciplina di sua competenza e che genera i suddetti file "nativi" (ovvero propri del programma), ha tra le proprie caratteristiche quella di saper gestire l'interoperabilità con altri software BIM attraverso l'importazione e l'esportazione dei modelli nel formato aperto IFC (Industry Foundation Classes). Tale file IFC è regolato da BuildingSMART, ovvero la comunità internazionale che standardizza la trasformazione digitale del settore delle costruzioni e per tale motivo fornisce anche un elenco dei software certificati IFC. Diventano però indispensabili un paio di considerazioni a riguardo: 1) esistono dei software authoring con i quali si possono sviluppare dei modelli BIM inerenti più discipline (es. architettura, strutture e impianti) ma nel mercato contemporaneo è molto probabile che un progetto BIM sia impostato e sviluppato con la creazione di più modelli realizzati con differenti software authoring disciplinari, creando l'esigenza di collaborare con file IFC; 2) l'impostazione e la gestione di file IFC è tutt'altro che semplice e la definizione di questa scelta va affrontata all'inizio delle analisi di ogni progetto per eventuali future -e probabili- criticità.