Quando si parla di BIM non si può non parlare di collaborazione; e di conseguenza di CDE, acronimo di Common Data Environment ovvero un ambiente di condivisione dei dati con delle regole e dei criteri ben definiti dalle normative. Innanzitutto è importante sapere che da normativa ISO 19650 al proprio interno il CDE viene organizzato in 4 parti: 1) work in progress; 2) shared (condiviso); 3) published (pubblicato, ovvero le deliveries ufficiali) ed infine 4) archived (archiviato). Non da escludere che i CDE potrebbero essere anche più di uno per ogni progetto (infatti il committente potrebbe avere un proprio CDE e richiedere di ricevere solo i file "published" per le proprie verifiche ed approvazioni che successivamente sposterà in "archived", per aver traccia dei modelli e delle informazioni ricevute; mentre in un secondo CDE gli stakeholders si potrebbero organizzare il proprio lavoro "work in progress" e "shared" prima di procedere con le deliveres contrattuali). L'importanza di questo spazio, dove convergono tutti i modelli con le rispettive informazioni, è di prioritaria importanza e per questo motivo è stato introdotto in alcune normative (e presto potrebbe accadere anche in Svizzera) il ruolo del CDE Manager. Il CDE è inoltre una delle tematiche principali all'interno del cosiddetto BEP (BIM Execution Plan), documento all'interno del quale viene disciplinata la collaborazione tra tutti gli stakeholders che lavorano al progetto.